Castelrotto: la fondazione

Il Knedelgrup nasce in maniera spontanea nell' estate del 2004 in quel di Castelrotto, ridente paesino dell'Alto Adige ai piedi della famosa Punta Santer. Eravamo andati a trascorrere una vacanza in montagna e dopo aver gustato alla sagra paesana i mitici knedel, Nico ha coniato il nome del gruppo che si è sempre distinto per avere al suo interno dei validi bongustai.

Il Knedelgrup, formazione 2008

Il Knedelgrup, formazione 2008

martedì 30 giugno 2009

Concorso di fotografia digitale per portfolio di immagini

Venerdì, 3 luglio, alle 18 presso il Centro Didattico Naturalistico di Basovizza (Trieste) presentazione del Concorso di fotografia "Storie di Natura - attimi di biodiversità", promosso da WWF, Area Protetta di Miramare e Circolo Fotografico Triestino.
Contributo e patrocinio della Provincia di Trieste, del Comitato Pro Parco del Mare e dell'Unesco, Centro di Trieste e la collaborazione del Corpo Forestale del Friuli Venezia Giulia.
Ospite della serata Elio Ciol, uno dei più grandi fotografi italiani viventi noto all'estero per il modo di interpretare il paesaggio e gli ambienti naturali.
Le opere devono essere inviate entro il 15 dicembre 2009.
Informazioni presso l'Area Marina Protetta di Miramare, 040 224147, interno 2 oppure su www.riservamarinamiramare.it e www.circolofotograficotriestino.it

domenica 28 giugno 2009

LE DOLOMITI SONO PATRIMONIO DELL'UMANITA'

Finalmente, dopo molto tempo, ecco giunta la decisione ufficiale dell'Unesco, a Siviglia, di includere le nostre bellissime montagne nella lista del Patrimonio Universale dell’Umanità. La decisione sulla candidatura presentata dallo Stato italiano è stata presa all’unanimità dai 21 membri della commissione Unesco. Alla proclamazione ha assistito la delegazione italiana guidata dall’ambasciatore Unesco Giuseppe Moscato e dal ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo. In sala anche esponenti delle realtà territoriali che l’hanno sostenuta. Noi, come Knedelgrup, non possiamo che essere orgogliosi e speriamo che la salvaguardia di questo particolare ecosistema possa meritarsi la massima protezione.
Rientrano nella fascia nove gruppi dolomitici per un’estensione complessiva di 142 mila ettari, cui si aggiungono altri 85 mila ettari di aree cuscinetto, per un totale di 231 mila ettari, suddivisi tra le province di Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone ed Udine. Fanno parte il gruppo formato da Pelmo e Croda da Lago, situati in Veneto, tra Cadore, Zoldano e Ampezzano; del massiccio della Marmolada, posto fra Trentino e Veneto e comprendente la cima più alta delle Dolomiti (3.343 metri) e il ghiacciaio più significativo; il gruppo formato dalle Pale di San Martino, Pale di San Lucano e Dolomiti Bellunesi, per lo più in territorio veneto; il gruppo formato dalle Dolomiti Friulane e d’oltre Piave; le Dolomiti Settentrionali, situate fra Alto Adige e Veneto e comprendenti i Cadini, le ormai note Dolomiti di Sesto, le Dolomiti d’Ampezzo, quelle di Fanes, Senes e Braies; il gruppo Puez-Odle; il gruppo formato dallo Sciliar, dal Catinaccio e dal Latemar; le Dolomiti di Brenta e il Rio delle Foglie.

sabato 20 giugno 2009

Cosa mettere nello zaino...

Ecco la nostra lista di cose essenziali da portare in montagna per affrontare al meglio una traversata di più giorni.
Cominciamo dallo zaino, che necessariamente dovrà essere di una capacità di almeno 55 - 60 litri.
In montagna il tempo varia molto velocemente : per cui può piovere , esserci il sole e dopo un'ora far freddo. Consigliamo per ripararsi dalla pioggia una mantella impermeabile ( meglio quelle che coprono lo zaino) e di un paio di pantaloni impermeabili.
Per l'abbigliamento, sia intimo che non , consigliamo di portare tre paia di calzoni da trekking, tre paia di calzini tecnici, tre paia di magliette antisudore in materiale tecnico.
Indispensabile come abbigliamento, un pile pesante (in montagna ci si veste seguendo l'ordine a " cipolla ", cioè a strati). Portate poi un cappello per il sole , e se ne avete voglia anche una bandana. Per l'igiene personale: spazzolino,dentifricio, sapone o bagnoschiuma (in piccoli contenitori o in bustine), crema solare. Per asciugamano esistono in commercio asciugamani tecnici leggerissimi e di poco ingombro una volta ripiegati. Per dormire un pratico saccolenzuolo per i freddolosi un saccopelo.
RICAPITOLANDO:
Zaino
Mantella x pioggia
Pantaloni x pioggia
Coprizaino
Giacca impermeabile antivento
Pantaloni trekking
Pantaloni corti
3 paia di calzini (lunghi preferibilmente...)
3 magliette antisudore in tessuto tecnico
Pile
Lampada frontale (la notte in molti rifugi tolgono la luce..).
Crema solare protezione alta
Bastoncini telescopici da trekking
3 o più paia di mutande
Saccolenzuolo
Foulard o bandana
Cappello x ripararsi dal sole
Cappello tipo invernale
Necessario x lavarsi e igiene personale ( saponette,dentifricio e spazzolino,ecc...)
Asciugamano tecnico
Scarpe da trekking
Sandali o ciabatte estive
Borraccia da 1,5 litri
Guanti per il freddo
Fazzoletti di carta
Occhiali da sole con protezione totale.
Penna e fogli per appunti
Coltellino multiuso
Kit di primo soccorso
Tessera del CAI
Fischietto cerca persone
Cibo (cioccolato, zollette di zucchero, frutta secca).
Utile un telefono cellulare, anche se qualche volta non c’è copertura.
Portare sempre una buona carta topografica,bussola e un altimetro.
Noi portiamo sempre la macchina fotografica. Ma se decidete di portare la digitale , ricordatevi che non sempre si può ricaricare le batterie nei rifugi,per cui procuratevene una scorta.

giovedì 18 giugno 2009

Mostra fotografica "La Natura meravigliosa"

Sabato, 20 giugno, alle ore 17:30 presso la libreria Feltrinelli di via Mazzini 39 a Trieste
inaugurazione della mostra fotografica "La Natura meravigliosa" di Dario Gasparo.
Nel corso dell'appuntamento sarà presentato il libro curato dallo stesso autore "La Val Rosandra e l'ambiente circostante".
Interverranno il giornalista Maurizio Lozei e l'autore.


Pubblichiamo lo scritto di presentazione della mostra fotografica da parte del dott. Paolo Taverna

La Natura meravigliosa

Mostra fotografica di Dario Gasparo

Quel che facciamo di solito, donne e uomini, è raccontare. Inavvertitamente, a volte; più spesso con intenzione, ma sempre con gli strumenti che la cultura ci mette a disposizione e che, con i nostri racconti, contribuiamo a costituire. Raccontiamo per negoziare significati, cioè per concordare con gli altri, tutti incommensurabilmente diversi da noi, il senso delle cose, delle relazioni, di noi tra le cose e gli altri.

Il linguaggio, quello parlato oppure quello di queste righe di presentazione, ha un ruolo rilevante nel funzionamento della cultura e nella precisazione, infinita, delle sue regole di funzionamento. Però – non dico nulla di nuovo – oltre le parole scritte e dette, altri linguaggi “dicono” e raccontano il senso che attribuiamo al mondo e come pensiamo di starci dentro. Non basta dire, non basta scrivere.

La musica, ad esempio. Le immagini, appunto, com'è nel caso delle fotografie petrose, ventose, solari, “voluminose”, che Dario Gasparo ci propone in una scelta che trascende i confini, regalandoci, mi pare, un suo speciale contributo al nostro modo di pensare la natura, di attribuirle senso e significato, e al rapporto che ad essa ci lega in modo vivo e inevitabile: lì c'è un accordo che sarà necessario trovare, tra di noi e con le pietre, il vento, il sole, l'acqua, il sommacco – e il lavoro, lo sviluppo, la crescita, la ricchezza, la velocità, il consumo, la forza.

Sono belle fotografie. Ma forse sono, come in musica, un “tema” cui faremmo bene a prestare orecchio: sono “cose”, quelle che Dario Gasparo ritrae, con gusto particolare per le forme, le ombre, i contrasti di luce e di senso; sono “cose”, ma paiono vive, ancorché siano solo rappresentazioni, quasi fossero interlocutori antichi e saggi, con i quali scambiare emozioni e impressioni. Così, mi pare, l'insegnante, il biologo, il fotografo, ci racconta nelle sue immagini, e con esse, com'è per lui il mondo che lo circonda e che abita con curiosità, e come potremmo utilmente, e forse anche umilmente, provare altri registri per interrompere il soliloquio autoreferenziale e riprovare il dialogo con la natura.

Paolo Taverna


mercoledì 3 giugno 2009

Concorso fotografico grandi animali selvatici

Diamo notizia di un concorso fotografico dedicato a Mario Rigoni Stern dal Comitato scientifico veneto, friulano e giuliano del CAI in collaborazione con la Sezione di Mirano.
Titolo del concorso : "I grandi animali selvatici delle montagne italiane".
Termine per la presentazione delle opere il 31 ottobre.
Informazioni più dettagliate sul sito www.caicsvfg.it
oppure su www.caimirano.it

martedì 2 giugno 2009

Evento da non perdere

venerdì 28 agosto alle 14
FIORELLA MANNOIA
in VAL DI FASSA al rifugio Fuchiade

Due Premi della Critica al Festival di Sanremo, cinque Targhe Tenco come miglior interprete: con questi riconoscimenti ottenuti sul campo c’è ben poco da aggiungere sulla caratura di una cantante che in fatto di sensibilità non teme rivali. Non è dunque un caso che per lei si siano mobilitate grandi firme come Ivano Fossati, Francesco De Gregori, Pino Daniele, Enrico Ruggeri. Fiorella Mannoia ha anche un debole per la musica brasiliana; da qui Onda Tropicale, album del 2006 al quale hanno contribuito nomi illustri quali Chico Buarque, Caetano Veloso, Djavan, Milton Nascimento, Jorge Ben e Carlinhos Brown. Per "I Suoni delle Dolomiti" la cantante romana ha scelto una dimensione strumentale raccolta, con solo pianoforte e percussioni a far da contorno a una voce di rara eleganza.